#Giochi Olimpici #Nuoto #Sport #Olimpiadi Parigi 2024. I romani in gara

Pilato, saper accettare “quel centesimo” di legno

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Benedetta Pilato è arrivata quarta ai Giochi Olimpici nei 100 rana, sfiorando il podio di un solo centesimo.
La 19 enne di Taranto nel 2019, a 14 anni, vinceva un oro ai Mondiali Assoluti: è sempre stata un grande talento.
La sua crescita ha avuto un percorso articolato. Quest’anno ha cambiato tutto ed è tornata sé stessa.
Per maggiori dettagli sulla storia personale e sportiva della 19enne pugliese rimandiamo al post di Lia Capizzi – massima autorità per quello che riguarda gli sport olimpici in Italia e di stanza spesso da un po’ di tempo proprio a Roma – e ci concentriamo su un aspetto: la maturità con cui Pilato ha saputo accettare la sconfitta.
Chi perde di un “maledetto centesimo” non può vivere tutta la sua esistenza pensando di essere un perdente, corrodendosi l’anima quotidianamente ed autofustigandosi di continuo per “quella gara”.
Nel film “Il giorno più bello della mia vita” (Paolo Genovese) una giovane ex-ginnasta perde totalmente l’amore per la vita a causa del suo arrivare “sempre seconda”, dicendo a sé stessa di essere inadeguata, di non essere abbastanza.

Con quella genuinità e con quel suo essere solare, Benedetta ha detto del suo dispiacere per quel “centesimo str**zo, ma ha anche raccontato al mondo la bellezza di avere 19 anni ed arrivare a una medaglia di legno olimpica”. Di essere lì, dopo anni complicati. Lì dove qualunque sportivo sogna di poter essere.
E pazienza se sono arrivate le solite critiche dai social come lo scorso anno con un romano come Mattia Furlani, ciò che è inaccettabile è che in degli studi televisivi della stessa emittente qualcuno dica che fa “rabbrividire” essere contenti di un quarto posto e che non sa se Benedetta “ci fa o ci è”. Non bisogna trascurare un punto fondamentale: i 19 anni di Benedetta.
Per poter essere veri appassionati di sport, è necessario innanzitutto avere la competenza di conoscere le storie che sono dietro agli atleti, nonché possedere una certa delicatezza nell’approcciarsi alle parabole di crescita di fenomenali adolescenti che sin dalla giovane età convivono con enormi pressioni. Lo sa bene ad esempio Federica Pellegrini, che, come Fabio Scozzoli e tanti altri sportivi, si è prontamente schierata a difesa della giovane nuotatrice.
Benedetta Pilato ci ha insegnato una grande lezione: la vita e lo sport non sono soltanto “quel centesimo”.