La sentenza del Consiglio di Stato conferma la regolarità dello sgombero dell’impianto sportivo.
Ancora un centro sportivo colpito da un procedimento ostativo nell’attività sportiva. Procedimenti che, non entriamo nel merito su chi abbia ragione o meno limitandoci a raccontarne la cronaca, inibiscono lo sport a tanti giovani iscritti nei vari campionati. Circa 700 ragazzi, in questo caso, che vedono interrompere i loro sogni di diventare atleti.
Sono stati sgomberate le strutture del Tor Sapienza dai vigili urbani dopo una sentenza del Consiglio di Stato che ha messo fine, almeno per ora, a questa intricata storia del Circolo sportivo municipale. Dal 7 maggio, per questo, 700 ragazzi aspiranti calciatori di questa periferia intensiva del IV Municipio non avranno più campi di calcio, calcetto e calciotto dove giocare in questa torrida estate, almeno fino a quando l’impianto non verrà di nuovo messo a bando.
La storia del Circolo sportivo municipale di Tor Sapienza è iniziata nel 2008, quando l’Ads Tor Sapienza si è aggiudicata la gara bandita dal Municipio IV per la scelta del concessionario a cui affidare l’impianto sportivo di via degli Alberini. Il bando di gara prevedeva una serie di lavori di ristrutturazione e riqualificazione a carico dell’aggiudicatario, in cambio dei quali quest’ultimo avrebbe avuto diritto ad una durata della concessione proporzionata all’entità dell’investimento effettuato.
Il 19 aprile del 2011 arriva la concessione di sei anni, con la previsione di un prolungamento in funzione dell’investimento, che ammontava a più di un milione di euro. Nel 2018, la società ha richiesto il prolungamento della concessione fino al 2037. Tuttavia, nel 2021 il IV Municipio ha rigettato la domanda a causa della mancata demolizione di una parte degli spogliatoi costruita illegalmente. Nonostante il giudice penale avesse archiviato i procedimenti penali avviati, considerando gli abusi come finalizzati a una migliore fruizione di un bene collettivo, la decisione del Municipio è rimasta ferma. Inoltre, la società non aveva ancora effettuato la voltura delle utenze dell’elettricità e dell’acqua.
La controversia è passata alle vie legali, con il TAR che ha annullato il no del Municipio al prolungamento. Il 19 gennaio del 2024, il Consiglio di Stato ha ribaltato quella decisione, poiché non era stata effettuata la demolizione dell’abuso. Di conseguenza, è arrivato lo sgombero il 7 maggio scorso.
Nonostante lo sgombero, la vicenda non è ancora conclusa. Lo sgombero è stato impugnato al Consiglio di Stato, che si pronuncerà a fine agosto, mentre in Cassazione è stata impugnata la sentenza del Consiglio di Stato che aveva negato il prolungamento. Il presidente del IV Municipio, Massimiliano Umberti, ha dichiarato: “Dopo la sentenza del Consiglio di Stato avvalorata dall’avvocatura capitolina, non potevamo far altro che rispettarla. Il campo verrà rimesso a bando e se loro hanno le caratteristiche per parteciparvi potranno concorrere”.
Il presidente della società, attraverso il legale Gino Giuliano, ha ribattuto: “Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, il 2 maggio scorso, prima dello sgombero, il presidente della società ha dichiarato al Municipio che era pronto a demolire la parte degli spogliatoi che era ritenuta abusiva. Cosa che abbiamo fatto il 20 giugno, dopo lo sgombero, autorizzati sempre dal Municipio”. Giuliano ha anche sottolineato che un ragazzo cresciuto nel vivaio della società, Michael Folorunsho, è recentemente arrivato ad essere convocato nella Nazionale di calcio, dimostrando la serietà e l’impegno nella gestione dell’impianto.
Lo ripetiamo ancora un volta perché sono coloro ad essere più colpiti senza avere nessuna colpa: l’aspetto più triste di questa vicenda è l’impatto sui 700 ragazzi che utilizzavano le strutture del Circolo sportivo. Durante i mesi estivi, questi giovani calciatori si trovano senza un luogo dove allenarsi e giocare, in un momento in cui l’attività fisica all’aperto è essenziale per il loro benessere. Questa situazione solleva interrogativi sulla gestione degli impianti sportivi municipali e sulla necessità di garantire la continuità delle attività sportive per i giovani.
Il futuro del Circolo sportivo municipale di Tor Sapienza è ovviamente incerto. La decisione finale del Consiglio di Stato e della Cassazione determinerà se la concessione sarà prolungata o se l’impianto dovrà essere riassegnato attraverso un nuovo bando. Nel frattempo, la comunità locale rimane in attesa di una risoluzione che permetta ai giovani atleti di tornare a utilizzare le strutture sportive.