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Tamberi: l’arte di saltare in alto. E di chiedere scusa


Il fine gara del Campione passa per la zona mista dell’Olimpico dove ad aspettare Re Tamberi c’è tutta la stampa nazionale ed estera. L’attesa è lunga e manda a letto anche Cenerentola. I giornalisti invece sono tutti, lì, assonnati, stanchi, accaldati dal clima romano ma desiderosi di intervistare ‘l’uomo del salto in alto’. Tutti sanno che sarà una lunga chiacchiera ricca di emozioni, propositi, rivelazioni e gag. L’half-shave più famoso del mondo è un giocherellone dall’autocontrollo straordinario e dalla creatività dilagante: bravo e spassoso, l’Olimpionico che ama il gioco in tutte le sue declinazioni, compreso lo scherzo, dice: “faccio anche un gioco per rendere divertente il salto in alto”. Poi confessa di non aver detto a nessuno della trovata delle molle nelle scarpe e “non vedo l’ora di vedermi il video”, immaginando le facce di Chiara – la moglie – e di Andrea (Battisti) – il suo fisioterapista.
Si ride quando parla degli acquisti bulimici di oggetti che riproducono la Tour Effeil spiegando che ha una vera ossessione per Parigi, vincere l’Olimpiade. Confessa che non è interessato ai record, lui, vuole solo vincere e saltare sempre più in alto. Parla della delusione nel vedere la Curva Nord vuota pensando che non fossero venuti in pochi e, poi, del nodo allo stomaco nello scoprire, alzando lo sguardo, una Sud zeppa e tutta per lui. Quella “Curva Tamberi” che aveva esortato alla partecipazione sui social temendo il poco pubblico dei giorni precedenti, conscio di quanto carburante gli offre il tifo. Non c’è più dubbio, quando Gimbo chiama Roma risponde. E la curva Sud dell’Olimpico si riempie, colorata e accorata, e poi impazzisce per le prestazioni mostruose di “Scarpe di molla”.

L’insegnamento più grande rilasciato alla stampa – ieri sera – è stato la capacità di chiedere scusa a un giornalista a cui aveva risposto troppo frettolosamente e forse in modo poco garbato. Scherzando aveva declinato una risposta alla domanda sulla mezza-barba e ironizzato: “non è la prima volta che la faccio – sorride – magari non lo sa perché è nuovo”! E nella foga di divulgare l’entusiasmo della gara, i programmi su Parigi, di raccontare dell’importanza del suo rapporto con il pubblico e con la goliardia, aveva glissato una vera risposta. Poi però come i grandi giganti, ci ripensa, riflette e – forse – crede di essere stato sgarbato. Allora, fra il racconto del sentirsi onorato della scelta del presidente della Repubblica di essere presente il giorno della sua gara e il ringraziamento ad esser rimasto fino alla fine, si ricorda, si rivolge al giornalista, e gli chiede scusa. “Spero non te la sia presa, stavo scherzando”.

E, nonostante le rassicurazioni del giornalista, dall’alto dei suoi 2.37 ha rinnovato le sue scuse per tre volte!
Il gesto di un animo nobile, oltre la gloria, oltre l’Olimpo dei cinque cerchi, oltre quell’amico speciale accorso proprio per lui che rappresenta tutti gli italiani, Sergio Mattarella. Tamberi campione di gentilezza e di buon costume.
Dalla zona mista dell’Olimpico non c’è dubbio, è il miglior portabandiera per Parigi2024. Lui che – non soltanto ha vinto tutto e continua a vincere – sa stupire e divertire sotto le telecamere quanto non ferire e non umiliare nessuno. Il 26 luglio in Francia: Forza Gimbo!

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