Hyeon Chung atteso ai prossimi campionati Internazionali BNL di Roma. Fino a un paio di anni fa, il campione sudcoreano faceva il possibile per stare lontano dalla terra battuta. Poi nel 2017 è cambiato qualcosa. Fa ancora fatica a spiegarne le ragioni, almeno in inglese, nonostante lo abbia migliorato grazie all’aiuto del suo migliore amico, David Hyondo.
Gira il mondo insieme a lui, gli parla solo in inglese e gli assegna i compiti, peraltro piacevoli (ad esempio, guardare le serie TV in lingua originale). “Da quest’anno provo a divertirmi, sono più forte dell’anno scorso, credo che la chiave di questi successi sia soprattutto mentale. Non è che prima non mi piacesse la terra battuta… ma diciamo che da adesso non mi dispiace”, sottolinea il 21enne occhialuto sudcoreano. Lo scorso novembre Chung, che in patria ha anche fatto il servizio militare (solo quattro settimane e non i 21 mesi canonici nel suo paese perché ha vinto l’oro ai Giochi Asiatici in doppio), ha trionfato alle Next Gen ATP Finals.
La passata settimana è stato grande protagonista agli Australian Open, primo Slam del 2018, arrivando sino in semifinale e battendo rivali come Zverev e Djokovic, del quale sembra la fotocopia in versione giovanile. Logico che sia tra i più attesi agli Internazionali BNL d’Italia, visto che ha superato la sua “allergia” alla terra rossa.
Iniziato al tennis da papà Seok-Jin (pensava che il tennis potesse dargli una mano per migliorare la vista), ben presto ha iniziato a vincere anche fuori dai confini della Corea, imponendosi all’Eddie Herr e all’Orange Bowl. Ovviamente, IMG lo ha subito messo sotto contratto. Qualche anno dopo ha fatto un salto a Bradenton, in Florida, all’accademia del guru Bollettieri. Fino a quando la nostalgia di casa ha avuto la meglio: oggi fa base a Seul.