A poche ore dalla fine del campionato di Serie A, oggi lo Stadio Olimpico di Roma ha riaperto le porte al calcio, quello solidale che ha visto scendere in campo oltre 200 giovani rifugiati e migranti provenienti da CAS (Centri Accoglienza Straordinaria), SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), Caritas e Città dei Ragazzi (minori) protagonisti della 3^ edizione del Torneo dell’Amicizia, manifestazione che rientra nell’iniziativa del CONI Lazio “L’Olimpico apre allo sport” e comprende anche Emozione Olimpico e la festa finale dei Centri CONI del Lazio (in programma giovedì 24 maggio).
L’evento, unico nel suo genere in Italia, è stato realizzato in collaborazione con la FIGC, l’AIA, le prefetture di Roma e Rieti e ha avuto il patrocinio dell’UNHCR, presente alla giornata con Felipe Camargo, Delegato UNCHR per il Sud Europa.
Sul prato verde dell’Olimpico è andata in scena una mattinata emozionante, con le 10 squadre, a ciascuna delle quali è stato assegnato il nome di un Rione della Capitale, che si sono sfidate in un girone all’italiana fino ad arrivare alla finale del torneo. Alla fine, ha vinto il Rione Testaccio che ha superato 4-3, ai tiri di rigore, il rione Monti, detentore del titolo. Testaccio era la squadra composta dai minori ospiti della Città dei Ragazzi che sono anche inseriti all’interno del progetto FAMI del CONI.
A vincere, però, è stato il forte messaggio di solidarietà e integrazione lanciato dal CONI Lazio, promotore dell’evento: “Vogliamo creare momenti di sport e amicizia che dovrebbero rappresentare la normalità per ragazzi di questa età – ha dichiarato il presidente Riccardo Viola -. La squadra vincitrice prenderà parte alla partita Champions with refugees in programma allo Stadio delle Tre Fontane il 23 giugno e per loro sarà un’altra nella occasione per vivere una giornata indimenticabile”.